La mia prima volta

Le frasi ricorrenti che mi pongono molti curiosi interessati piacevolmente sorpresi dopo il primo assaggio, sono: “Ma è difficile fare la birra? Quanto spazio ed attrezzature servono? E’ buona? Quanto costa al litro? Quanto tempo ci vuole? Ma quanti gradi ha e il colore come glielo dai?

Partendo dal presupposto condiviso che difficoltà ed ostacoli sono praticamente inesistenti se quello per cui ci si adopera lo si fa divertendosi, ribatto alla pseudo inquisizione mostrando loro “la cantina delle creazioni”.

Così, quando scendono in taverna per arrivarare ai 10 mq di lavanderia trovandosi davanti a due contenitori in plastica da 25 litri, toccando con mano le decine di casse di birra homemade, alcune delle loro domande trovano immediato riscontro.

Per me è un hobby, un passatempo che mi da’ modo di condividere momenti allegri con amici e parenti. Le mie birre non hanno prezzo. Primo perchè non sono in vendita e secondo perchè non si possono paragonare birre commerciali o di birrifici sulla grande distribuzione, con una “azienda” brassicola super artigianale il cui lotto di

produzione, al massimo, arriva alla capacità del fermentatore. Il mio motto è “beer just for fun”.

A Settembre saranno cinque anni. Ritengo che per imparare bene sia necessario fare la gavetta per cui per i primi due anni ho solo prodotto birra da malti luppolati dei più svariati tipi, senza avere la pretesa di scoprire l’acqua calda o il prodotto del secolo.  Per quanto possibile ho però affinato le tecniche di realizzazione comprando un secondo fermentatore per il travaso, raffreddando il mosto più velocemente con il ghiaccio. Mi sono destreggiato nella nobile arte della speziatura e della carbonazione naturale.

Nel tempo la semplice attrezzatura compresa nel kit è stata integrata con pentole più capienti, strumenti di lettura, taratura, travaso, imbottigliamento più professionali. Alcuni fatti in modo artigianale dal sottoscritto (mulino, filtri, hop bag). Anche perchè la “domanda” iniziava a crescere. Per accontentare i miei amici dovevo iniziare a fare una piccola produzione in serie per arrivare al periodo Natalizio pronto con i regali enogastronomici della “Messi Master Babbo Natale Brewer”.

Così come la lettura di un giallo appassionante ti porta ad andare avanti, pagina dopo pagina trattenendo il fiato fino alla scoperta dell’assassino, così iniziai a documentarmi sulla storia di questo prodotto sentendo il bisogno di colmare lacune e dubbi.

Una infinità di informazioni sul web nonchè carta stampata, mi hanno fatto capire che la materia è sentita.

Mi sono iscritto a qualche Forum entrando in punta dei piedi sentendomi come Davide contro Golia. Tutti super esperti mentre io, neofita, con le mie domande banali alle quali ricevevo spesso risposte tecniche, troppo tecniche per uno che la birra fino a poco tempo fa si limitava a berla. Oggi la vivo.

Da Marzo, grazie al piacevole e fortuito incontro con Luciano Galea lavoro in E+G  con partial mash (mi sa che l’All grain è vicino). Luciano è stato ed è il mio riferimento. Ci siamo conosciuti su un forum scoprendo che entrambi, a distanza di un giorno avevamo subito l’intervento al crociato. I mesi di ozio e stop forzato dell’attività brassicola sono serviti a capire molte cose buie conoscendo una persona molto disponibile, competente, dai modi educati ma soprattutto chiara ed esaustiva.

Grazie a lui nella mia piccola lavanderia ha trovato spazio una camera di fermentazione controllata da un sistema INKBIRD (autocostruito). Adesso produco 12 mesi all’anno. Con il pieno sostegno di mia moglie e la felicità dei miei amici.

MMB (Messi Master Brewer)

“Beer Just for fun”

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