Un mulino (quasi) elettrico per soli 15€

Ricordo che tanto tempo fa durante una serata fra Soci, parlando di attrezzatura il nostro Moreno mi disse “Homebrewing è anche divertimento nel costruirsi l’attrezzatura da soli”. Apprezzai tantissimo questa frase, anche perché realizzare qualsiasi cosa con mezzi e idee proprie è sempre stato uno dei passatempi preferiti di me e mio padre.

All’epoca era già da un po’ che mi dilettavo nell’hobby della brassatura, e mi ero già costruito parte dell’attrezzatura, tra cui un mulino per macinare i grani. Dopo aver valutato attentamente i vari modelli proposti nei negozi online, mi misi – come mio solito – a cercare in giro per il web progetti per dare vita ad un mulino, un po’ per divertimento e un po’ per contenere le spese. Trovai la soluzione perfetta: trasformare un tirapasta cinese. Naturalmente invece di discutere del progetto con mio padre per poi acquistare il materiale necessario feci esattamente il contario, quindi il progetto partì senza troppi studi ma con la filosofia “intanto cominciamo, risolveremo i problemi quando si presenteranno”.

Il risultato è riuscito benissimo, e ancora adesso lo utilizzo nelle fasi preparatorie delle mie cotte. Unica pecca da migliorare è la trasmissione del motore elettrico per “automatizzarlo”, problema al momento risolto egregiamente azionando il mulino con un trapano a batteria.

Quasi dimenticavo, recuperando materiali qua e la, il tutto mi è costato la bellezza di 15€, il prezzo della macchina tirapasta!!!

Purtroppo nel momento in cui sto scrivendo quest’articolo il “macinagrani” è già bello che pronto e funzionante. Di conseguenza non ho a disposizione le immagini di ogni singola fase di costruzione, ma spero che qualche disegnino e qualche dettaglio del prodotto finale possano aiutarvi a capire come procedere.

Quindi mettiamoci all’opera.

Fase 1: Acquisto del materiale

Dato che qui stiamo puntando a contenere le spese, non avrete opzione migliore che recarvi in un negozio di cinesi e comprare il modello di tirapasta più economico. Vi metto un’immagine di esempio in modo che anche chi non è abituato a fare pasta fresca in casa riuscirà a capire di cosa stiamo parlando. L’unico consiglio, badate a spese.

Fase 2: Smontaggio

La trasformazione prevede la modifica dei rulli. Per questo motivo va smontata per poterli estrarre (mettetevi il cuore in pace, vi anticipo che i rulli saranno l’ultima parte ad uscire…). Nel caso fossero installati anche dei rulli aggiuntivi per esempio per tagliatelle, questi possono essere rimossi e scartati dal progetto in quanto non adatti allo scopo. Nel mio caso, non solo li ho rimossi ma ho anche segato via quella parte di struttura per “accorciarla”. Inoltre se sotto i rulli ci sono per esempio asticelle (come nell’immagine di esempio sopra) consiglio di toglierle. Altra parte che possiamo scartare è la base d’appoggio, il motivo ve lo spiegherò in seguito.

Probabilmente dovrete rimuovere prima di tutto il pomello per regolare lo spessore per poi rimuovere i due pannelli laterali ed accedere a tutte le viti interne per completare l’operazione. Diverse parti potrebbero essere assemblate a pressione o a incastro, quindi sarà sufficiente usare un po’ di forza bruta, qualche utensile per far leva e qualche cacciavite per le restanti viti.

Fase 3: Zigrinatura

Zigrinare un rullo per un mulino per homebrewing significa creargli quella superfice abrasiva con la trama a rete che permetterà di “catturare” i chicchi di grano. Essendo la superficie dei rulli originali liscia, non riuscirebbe mai a bloccare il grano; vi dirò di più, facendo una prova ho notato che anche modificando uno solo dei due rulli la cosa non funzionava a dovere, vanno per forza modificati entrambi! Ma come fare questa modifica? Ahimé, fare questa operazione richiede l’utilizzo di un tornio (ho letto in giro che si può praticare una maglia di incisioni con un punteruolo, se avete pazienza potete provare!), quindi o ne avete uno, o conoscete qualcuno oppure potete semplicemente recarvi da un tornitore e farvi zigrinare i rulli facendo aumentare il prezzo finale del mulino di una decina di euro o forse anche meno.

Ora che avete i vostri rulli appena zigrinati non vi resta che cominciare a rimontare il tutto. Dico volutamente di cominciare perchè consiglio di non rimontarla del tutto ma lasciare in parte i pannelli laterali, in modo che se nella fase successiva sarà necessario praticare qualche foro non dovrete riaprirla nuovamente.

Fase 4: Costruire la tramoggia

A meno che non vogliate macinare chili di grano a suon di una manciata di chicchi alla volta, avrete bisogno di una tramoggia, ovvero di un contenitore inclinato con il foro sopra i rulli che accompagnerà il grano su di essi – l’imbuto del mulino per capirci. Per questa fase dobbiamo analizzare tre problematiche:

1) Che materiale utilizzare? A mio avviso è abbastanza indifferente, io l’ho fatto in metallo solamente perché avevo in soffitta dei pannelli di lamiera sottile. Per lavorare con questo materiale non avevo bisogno di altro che di forbici da lamiera, un trapano, una rivettatrice, una morsa e un martello. Potete naturalmente sbizarrirvi con le idee: invece dei rivetti utilizzare semplici viti, potete fare la tramoggia di compensato (forse più facile da reperire e lavorare) o perché no, anche di cartone (certo, renderà il tutto un po’ meno solido e duraturo).

2) Come fissare la tramoggia alla macchina? Anche qui esistono diverse soluzioni e sta al vostro ingegno sceglierne una. Io ho deciso di continuare con i rivetti praticando dei fori in corrispondenza sulla macchina e sulla tramogia (vi sarà più chiaro in seguito allo schema e alle foto che vi lascio).

3) Quanto grande farla? Qui abbiamo qualche certezza in più: la base con il foro dovrà essere larga quanto il foro per i rulli in un verso mentre nell’altro l’ideale dovrebbe essere circa da metà di un rullo a metà dell’altro. L’altezza e la dimensione della parte alta invece è a vostra discrezione, nel mio caso le dimensioni finali sono di 21,5 x 15,5 centimetri di apertura superiore e circa 17 centimetri di altezza dai rulli.

Vi schematizzo la mia soluzione: ho tagliato due pannelli rettangolari praticando una leggera piegatura nella parte inferiore e altri due a forma trapezoidale con delle alette laterali piegate a 90° rispetto al pannello e il lato alto quanto la parte dritta degli altri due pannelli:

Ho presentato i pannelli sulla macchina, e dopo essermi accertato che tutto vada bene li ho uniti con dei rivetti tramite i fori segnati nello schema (il diametro deve corrispondere con quello dei rivetti). Ho praticato dei fori nella macchina tirapasta in corrispondenza dei fori inferiori del pannello a sinistra e sempre con dei rivetti fissato la tramoggia alla mcchina. Per rendere il tutto un po’ più solido ho fatto anche un foro nella parte laterale della macchina subito sotto il pannello destro e stretto la tramoggia lateralmente con rivetti e rondelle. Il risultato è il seguente

Nella foto a destra è possibile capire come ho fissato la tramoggia alla macchina tirapasta. Forse si poteva fare un po’ meglio, ma ho improvvisato e funziona tutto alla perfezione.

Fase 5: Base del mulino

Come già anticipato dobbiamo scartare dal progetto la base originale: questo perchè l’idea è costruirne una che verrà appoggiata sopra un secchio, quindi tra i rulli e il fondo del secchio non devono esserci ostacoli. Io ho optato per una struttura in legno. Se preferite può essere un’idea anche praticare un foro sul coperchio del secchio e fissare la macchina direttamente su di esso, oppure fare direttamente un pannello in compensato forato. Date sfogo alla fantasia.

Nell’immagine sopra potete osservare la soluzione scelta per il mio progetto: ho tagliato due stecche di legno, lasciandole più lunghe su un lato in previsione di montare un motore elettrico (opzionale!). Su dui esse ho praticato dei fori fissando poi le stecche alla macchina con delle viti (contassegnate in rosso). Ho tagliato in seguito dei pannelli di compensato della larghezza della nuova base e li ho fissati ad essa per rinforzare il tutto (contrassegnato in verde). La base è pronta, ma vi suggerisco vivamente un’ulteriore componente, che nella foto è segnato in giallo: sono delle pareti che non servono ad altro che ad incanalare i grani da sotto i rulli al foro nella base. Ho notato infatti che i grani tendevano a essere lanciati un po’ in giro appena usciti da sotto i rulli, e con questo accorgimento garantisco che finisca tutto nel secchio. Potete farle come preferite, anche in legno fissato alla base (e non necessariamente in lamiera come nel mio caso), l’importante è vincolare il passaggio del grano.

Fase 6: Collaudo

Rimontiamo tutto quanto e siamo pronti al collaudo! Appoggiamo il mulino sul secchio, regoliamo lo spessore dei rulli, inseriamo la manovella, riempiamo la tramoggia con del grano e proviamo. Se tutto è andato bene dovreste ritrovarvi nel secchio i chicchi spezzati pronti per la vostra cotta. Nella foto sottostante non c’è la manovella in quanto non usandola non ho idea di dove sia finita.

Da questo punto in poi è tutto opzionale.

Fase 7: Azionamento ad avvitatore

Avete provato a macinare 7 kg di grano girando la manovella a mano? Scoprirete presto che il vostro più grande desiderio sarà buttare via quella maledetta manovella! Vi presento due opzioni: la prima è tagliarla alla fine dell’asse che viene inserito nella macchina, avendo l’accorattezza di lasciar sbucare una parte sufficientemente lunga per essere agganciata a un trapano o a un avvitatore.

La seconda e prendere una stecca in metallo dello stesso diametro dell’asse della manovella, tagliarla a una lunghezza adeguata e creare l’incastro per la macchina. Questo incastro deve essere la replica esatta della vostra manovella, e sono abbastanza convinto che con un seghetto e una lima lo replicherete abbastanza facilmente. Questo vi permetterà anche il montaggio di puleggie nel caso vogliate montare un motore elettrico.

Con entrambe le soluzioni potrete agganciare il vostro trapano all’asse appena creata azionando il mulino semplicemente premendo un bottone. Vi garantisco che già solo evitare di girare la manovella a mano sarà un enorme miglioramento!

Fase 8: Motorizzazione

Ho lasciato come ultima fase la motorizzazione del mulino. Questa è la parte che non funziona come previsto e richiede delle migliorie, per questo ve la spiego a grandi linee senza scendere troppo nei dettagli. Dopo aver reperito e montato sulla base un motore elettrico abbastanza lento, ho creato e fissato all’asse del mulino una puleggia in legno. Ho montato una cinghia e costruito una leva tendicinghia. Il problema che mi si è presentato è che tendendo la cinghia viene sforzata l’asse e i rulli non girano. La mia idea è perciò sostituire la trasmissione a cinghia con una a catena, in modo da non dover tendere nulla e di conseguenza non sottoporre a sforzi la struttura. Per ora sto azionando il mulino con l’avvitatore, appena completerò questa parte di progetto vi aggiornerò illustrandovi meglio la costruzione e il funzionamento. Vi lascio comunque con un’immagine del mulino con il motore montato senza cinghia di trasmissione ma comunque perfettamente funzionante se azionato con l’avvitatore elettrico.

2 pensieri riguardo “Un mulino (quasi) elettrico per soli 15€

  • 24/12/2019 in 13:25
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    Ciao caro, ho fatto la stessa cosa solo che al momento non l’ho ancora motorizzata. Devo dire che il suo lavoro lo fa bene.

  • 28/12/2019 in 18:04
    Permalink

    Guarda, come ho scritto a parete la motorizzazione funziona che è una meraviglia, per quei soldi poi… 🙂

Rispondi a Flavio Marega