– 21 – Partito polacco degli amici della birra
Tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta
la Polonia fu il paese che guidò la transizione dell’Europa orientale dal
comunismo alla democrazia multipartitica. Nelle elezioni parlamentari del 1989
il movimento sindacale Niezależny Samorządny Związek Zawodowy
“Solidarność” (Sindacato autonomo dei lavoratori “Solidarietà”)
riportò una vittoria schiacciante e, l’anno dopo, il leader del movimento
sindacale Lech Wałęsa fu nominato Presidente. La Polonia era un paese
libero, ma incerto su cosa farsene di quella libertà.
Una volta dissipata l’euforia generata dalla fine del regime, i cittadini
si videro costretti a tornare alle loro misere vite quotidiane. Contrariamente
alle aspettative, il crollo del comunismo non aveva regalato a tutti il
tenore di vita della Germania Occidentale e il passaggio alla
libera economia di mercato non fu indolore. Le misure di razionalizzazione
nelle grandi imprese di proprietà statale portarono a licenziamenti di massa e
la revoca della regolamentazione dei prezzi per i prodotti alimentari accelerò
l’inflazione. Solidarność si frammentò in molte formazioni diverse e
la politica cominciò ad assomigliare ad un pollaio litigioso. Malcontento e
pessimismo caratterizzarono il periodo che anticipò le prime elezioni
parlamentari completamente libere della Polonia nel 1991. La minima mossa
sospetta da parte dei governanti suscitava le ire del popolo inferocito e anche
Wałęsa, da presidente, si prese la sua parte di critiche. I polacchi
speravano in un cambiamento, pur non sapendo esattamente quale.
Il simbolo di quegli anni turbolenti divenne l’ascesa del PPPP o Partito polacco
degli amici della birra (Polska Partia Przyjaciół Piwa) di ispirazione
satirica e liberale, fondato dall’attore satirico Janusz Rewiński. In
origine, l’obiettivo del partito era quello di promuovere la cultura della
birra, da bere nei pub in stile inglese, invece della vodka, e combattere così
l’alcolismo.
Già nelle ultime elezioni parlamentari in Germania Est del 1990 era stata
presentata, nel collegio elettorale di Rostock, la lista elettorale dell’Unione
dei bevitori di birra tedeschi (Deutsche Biertrinker Union) che aveva ottenuto
solo 2.534 voti e nessun eletto, oltre ad una manciata di voti in altre cinque
elezioni locali negli Stati federali tedeschi.
L’idea di creare un analogo movimento politico satirico in Polonia nacque
tra la fine degli anni ‘80 e il 1990, e coinvolse i protagonisti della commedia
televisiva Skauci Piwni (Scout della birra), in cui un gruppo di attori vestiti
da scout se ne andava in giro per il Paese a combinare scherzi, sempre
accompagnati da una buona scorta di birra. Sull’onda della popolarità del
programma, fu creata un’associazione supportata dalla rivista maschile Pan,
diretta da Andrzej Kołodziejski, che nell’autunno 1990 annunciò la
costituzione del partito della birra: venne allegato alla rivista un talloncino
d’iscrizione da compilare e spedire
alla redazione. Sorprendentemente arrivarono circa 5.000 tessere, cosicché si
decise di passare dallo scherzo ai fatti: il partito politico venne così
registrato ufficialmente il 28 dicembre 1990. Il programma politico venne
redatto sul modello dell’Alternativa Arancione e di altri movimenti
pseudo-politici dell’epoca, ma con espliciti riferimenti a tematiche legate
alla birra, tra cui l’introduzione di tasse alte sui superalcolici, la
semplificazione della procedura per aprire piccoli birrifici e l’ampliamento
delle superfici coltivate a luppolo e varietà di orzo da birra. Non vennero
tralasciati anche i temi ambientalistici, tra cui la lotta all’inquinamento
delle acque, perché "non è possibile produrre una buona birra, senza
acqua pulita".
Nell’aprile 1991, nella sala dei congressi del Palazzo della Cultura e
della Scienza di Varsavia si tenne il primo congresso di fondazione del PPPP,
che elesse come presidente Rewiński, il quale scherzò dicendo di essere
stato il secondo presidente eletto dopo Lech Wałęsa e intonò l’inno
del partito, che venne poi stampato su una serie di bottiglie di birra vendute
durante la campagna elettorale:
"… Tu berrai una birra, un’altra, poi una terza,
forse andrai un po’ storto, e dopo non andrai affatto, quindi
versa la birra in un boccale!"…
Nonostante fosse stato fondato per scherzo, con il passare del tempo il partito polacco crebbe
e i suoi membri svilupparono un programma serio, pur mantenendo il nome
satirico. Inoltre, l’idea di organizzare dibattiti politici in locali pubblici
in cui servivano birra di qualità divenne un simbolo della ritrovata libertà di
associazione ed espressione, tolleranza intellettuale, oltre alla prospettiva
futura di un livello di vita più elevato. Il suo nome goliardico probabilmente
aiutò il partito a ottenere voti da una popolazione politicamente disincantata
alle elezioni parlamentari del 1991, in cui una legge elettorale folle (secondo
la legge dell’epoca erano necessarie solo 15 firme per registrare un partito
politico) permise di presentare a livello nazionale oltre 65 liste elettorali,
tra cui cinque che si contendevano il nome di Solidarność (Solidarietà),
sei liste cristiano-democratiche e molti partiti individualistici dai nomi
folkoristici, quali il Partito degli Amanti del Whisky, il Partito Erotico o il
Partito dei Proprietari di Videocassette.
"…Non illudiamoci che un polacco possa diventare
astemio. Diciamogli di non bere la vodka. La birra è gustosa, fresca e
aromatica, e può essere utilizzata anche per fare un brindisi (…..) Sulla birra è possibile scambiarsi opinioni, con la
birra è più facile raggiungere un accordo, mettersi d’accordo. Andiamo d’accordo,
siamo tolleranti, comprensivi e rilassati…" (Dal programma elettorale
del PPPP)
Nelle elezioni parlamentari del 1991 il PPPP si presentò con il
contrassegno di lista numero 63 e fu votato da 367.106 elettori, pari al 3,27%
a livello nazionale, divenendo così il decimo partito più votato nel paese, con
16 seggi nel Sejm. La sorprendente vittoria degli amici della birra attirò
immediatamente l’attenzione dell’opinione pubblica, oltre che dei giornalisti
anche a livello internazionale. Janusz Rewiński ammise di non sapere chi stesse
presentando al Sejm, perché non conosceva affatto i candidati del suo partito,
i quali erano stati scelti dal vicedirettore della rivista Pan Adam Halber.
In breve tempo, il partito si divise nelle due fazioni della Birra Grande
(Duże Piwo) e della Birra Piccola (Małe Piwo), nonostante le
affermazioni di Rewiński secondo cui "la birra non è né chiara né scura, ma semplicemente buona".
In foto: Leszek Bubel (primo da destra) e
Janusz Rewiński (secondo da destra) durante una riunione del consiglio
direttivo del PPPP.
Nel 1992 Leszek Bubel divenne il presidente del PPPP, che si presentò alle
elezioni parlamentari del 1993, candidando anche famosi personaggi sportivi,
come Kazimierz Górski, Andrzej Supron e Władysław Komar, e
collaborando anche con il sindacato dell’Autodifesa della Repubblica Polacca
(Samoobrona Rzeczpospolitej Polskiej). Il partito ottenne solo 14.382 voti,
pari allo 0,1%, e nessun seggio.
La ragione principale di un risultato elettorale così deludente fu che
molti ex membri del PPPP si candidarono in altre liste elettorali
(principalmente nel Congresso Liberal-Democratico, KLD), il che si sommò al
nuovo clima politico che portò i primi tre partiti nazionali ad ottenere l’82%
dei consensi, non lasciando così più spazio ai movimenti di protesta. Dopo la
deludente sconfitta, il PPPP cessò in pratica ogni attività politica e non
venne neppure presentato alle successive elezioni parlamentari del 1997. Janusz
Rewiński ritornò così a far divertire il pubblico nei suoi spettacoli di
cabaret, mentre Leszek Bubel continuò l’attività politica in altri partiti
minori di estrema destra con scarsi risultati.