– 2 – Il nobil fiotto del “Dux in cunis”

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...Dal concilio di Aquisgrana facciamo un salto di circa 300 anni, arrivando così al 1141, anno di nascita di Goffredo III di Lovanio, erede al trono di Brabante.

Il nobil fiotto del “Dux in cunis”

“Il bambino che fa la pipi”, Manneken-Pis  nel dialetto fiammingo locale, e uno dei monumenti più conosciuti di Bruxelles. Secondo la leggenda, il mistero del grazioso zampillo del bambinetto risiede nella birra lambic, tipica del luogo. Vediamo un po’ come potrebbero essere andate le cose

Tra i territori che nel Medioevo appartenevano al Sacro Romano Impero Germanico c’erano i Paesi Bassi, un insieme di nazioni amministrate dalla nobiltà, ognuna in modo autonomo.

Dal XII al XVII secolo uno dei feudi più estesi della regione era il ducato di Brabante, situato alla sinistra del fiume Mosa, e comprendente l’attuale parte centrale del Belgio e l’Olanda meridionale. A1 tempo, il modo con cui Bruxelles e Lovanio governavano questo territorio non riscuoteva il favore di molti. I cittadini di Anversa e Breda erano stanchi di versare tasse in favoredi Bruxelles e, a forza di fomentare la rivolta, anche i nobili si unirono alle proteste.

Lovanio è il capoluogo della provincia del Brabante Fiammingo nel centro delle Fiandre e del Belgio. È la sede storica, dalla presenza secolare, della birreria Artois, che prese questo nome nel 1717 ed iniziò a produrre la Stella Artois nel 1926

Era il 1141 quando Goffredo III di Lovanio, erede al trono di Brabante, venne al mondo, in un periodo storico alquanto burrascoso e movimentato. Egli era ancora infante quando dovette succedere al padre (fu detto infatti dux in cunis – dal latino “condottiero nella culla”): aveva circa un anno per cui molti vassalli del Brabante, in particolare la stirpe di Berthout che regnava su Grimbergen, pensarono di poter facilmente scalzare il fanciullo dal trono e rendersi indipendenti dal duca.

L'abbazia di Grimbergen è stata fondata nel 1128 da Norbert de Xanten, ma distrutta nel 1142, quindi ricostruita nel 1566 e nel 1798. Nel corso della sua storia è diventata famosa per la sua produzione birraria. Nel XII secolo i Padri premostratensi hanno messo a punto la ricetta della Grimbergen, tramandandola fino ai giorni nostri.

La vedova Luitgarda di Sulzbach, madre del piccolo
Goffredo, cercò aiuto e lo trovò in Teo­dorico di Alsazia, conte delle Fiandre. Questi assicurò la sua protezione inviando i suoi soldati, al cui comando c’era Lord Gaasbeek che, facendosi portavoce delle sue truppe, chiese alla duchessa di portare sul campo di battaglia il piccolo erede, affinché propiziasse la vittoria. La madre acconsentì e affidò il proprio bambino ad una balia che aveva il compito di allattarlo e di prendersi cura di lui.

Fino agli inizi del Novecento era abitudine nelle famiglie più ricche affidare il neonato ad una puerpera, scelta spesso tra il personale di servizio, tra i propri lavoranti o contadini oppure tra i loro familiari, affinché provvedesse all'allattamento del bambino. La balia doveva essere robusta affinché riuscisse a nutrire sia il proprio neonato sia quello ad ella affidato e in buona salute per evitare la trasmissione di malattie. In epoca medievale era disdicevole che le donne di rango si sottoponessero allo sforzo fisico quale poteva essere l’allattamento al seno. Era anche opinione comune che allattare fosse un ostacolo per ulteriori gravidanze. Nella maggioranza dei casi le balie si occupavano di tutte le incombenze legate all’accudimento dei bambini. 

L’armata avanzò fino sul campo di battaglia di Ransbeek, nei pressi di Grimbergen, dove incontrò i ribelli. Le truppe si schierarono pronte alla battaglia ma per Goffredo era il momento della poppata. A tal scopo, la balia aveva l’abitudine di bere a cadenza regolare un barilotto di birra lambic, la specialità della regione di Bruxelles, di modo che il latte non le mancasse mai. Quando il piccolo duca fu satollo e felice, venne adagiato nella sua culla ed assicurato al ramo di un albero. Ma prima del riposino, la natura ebbe il sopravvento: Goffredo si alzò in piedi espletando i suoi reali bisogni, sprizzando un lungo zampillo giallo dritto verso le truppe nemiche. L’eroico gesto ebbe l’effetto dirompente di umiliare gli avversari ed infondere nelle sue truppe un potente desiderio di vittoria che permise di concludere velocemente la battaglia in favore dei Brabante, i quali mantennero il potere e costrinsero gli ostili alla ritirata. Le truppe vittoriose tornarono a Bruxelles in trionfo e la leggenda del bambino che aveva fatto la pipì dinanzi al nemico si diffuse passando di bocca in bocca e le canzoni dell’epoca proclamarono vincitori della battaglia «sia i fucili di Bruxelles, sia la birra lambic».

Nel corso dei secoli si è fermamente creduto che bere birra aumentasse la produzione di latte materno. Il consumo di alcolici nel periodo dell’allattamento non è raccomandabile, ma che la birra aumenti la produzione di latte è scientificamente provato. Uno studio ha identificato nei beta-glucani (carboidrati a catena lunga presenti in orzo e avena) le sostanze responsabili di tale fenomeno. Il contenuto alcolico della birra non incide particolarmente sulla quantità dei beta-glucani, e lo stesso effetto si può ottenere anche con la birra analcolica, con la birra casalinga o con l’estratto di malto. 

Gli ultimi soldati dell’armata come bottino di guerra dal campo di battaglia estirparono la quercia a cui era stata appesa la culla di Goffredo. L’albero fu piantato nel centro della città, dove si dice che sia rimasto per un paio di secoli a commemorare l’evento. Quando la quercia infine marcì, la prodezza di Goffredo fu immortalata per sempre nella pietra, nella statua di una fontana.  Il regno di Goffredo III, la ribellione di Grimbergen e la battaglia di Ransbeek sono fatti storici indiscutibili. Quanto all’impavido gesto ci si basa su fonti orali non è possibile essere completamente certi che sia davvero accaduta.

 

Non tutti sanno che, da qualche tempo a questa parte, il Manneken-Pis ha una sorellina, altrettanto impertinente. Durante le vostre passeggiate, a poca distanza da Rue des Bouchers, potrete imbattervi in Jeanneke-Pis, la bimba accovacciata in un piccolo anfratto di muro intenta a fare pipì. E come se non bastasse dirigendovi in Rue Chartreux, potrete vedere anche Zinneke-Pis, il cane randagio a grandezza 
naturale con la gamba sollevata che fa pipì per strada.

Giovanni Messineo

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